……. qual’è il tuo valore? E dov’è andato a finire il tuo dono nell’Essere Donna?

Non c’è quindi da meravigliarsi quando l’insoddisfazione diventa un sentire più che normale delle nostre giornate. Dall’insoddisfazione prende forma il lamento. Siamo un popolo di lamentanti. Con la lamentela ripetiamo lo schema della vittima e il vittimismo ripropone la storia del carnefice fuori da noi.

Se ci soffermassimo anche pochi minuti ad accorgerci di quanto l’attività del lamentante faccia costantemente parte del nostro procedere quotidiano, delle nostre più deleterie abitudini, potremo osservare l’inquinamento mentale che ci auto procuriamo.

Il meccanismo della recriminazione e del giudizio è una dichiarazione di impotenza, di disistima. E’ una dichiarazione di guerra che facciamo a noi stesse.

L’istinto di conservazione ci porta a proteggerci da una società misera, superficiale che ci disconosce e ci vuole dormienti e obbedienti.

Per quanto tempo ancora abbiamo necessità di negare la nostra natura, quella vera, quella Divina?

Questo dipende dalla nostra capacità di disobbedienza e cioè dal coraggio nell’abbandonare la nostra attitudine allo schiavismo divenuta attività comoda.

Riuscire ad iniziare una rivoluzione personale e profonda.

Ma una rivoluzione ha bisogno di presenza.

Per permetterti di essere una rivoltosa devi sapere. Devi vedere. Devi scegliere.

E fintanto che ignori il tuo Essere, non ti è concesso di entrare a far parte delle guerriere, delle ribelli, delle risvegliate.

Mostrarsi insoddisfatte è cosa ben più facile, sbrigativa e risolutiva.

Punti il dito fuori dalla tua maschera, verso le altre maschere ed il gioco è fatto.

Cos’ crei un mondo illusorio fuori da te che procura infiniti spunti per permetterti di accusarlo.

Cosa brutta l’ignoranza,si, perché di questo si tratta. Forse qualcuno ci ha informato sull’esistenza di una diversa modalità? No.

Ma questo non significa che ti debba accontentare. E se proprio dormi e non vuoi accorgerti ecco che la vita urla.

Urla nella tua mente, nel tuo spirito, nel tuo corpo………………

(da UTERUS  di  Maria Gabriella Santolisier)