Sono arrivata da Gabriella in un momento di grande destabilizzazione, in cui sentivo la necessità di riprendermi, di rientrare dentro me, di prendere il comando del timone, dato che la tempesta stava rovesciando la mia barca. Lei mi ha accolta con un abbraccio e mi ha presa per mano per iniziare questo percorso. Sono solo all’inizio, ma già tante cose sono cambiate. Mi rifletto nel grande specchio di questa realtà, e mi prendo le mie responsabilità su ogni circostanza. Accetto e osservo il dolore, e sopratutto mi ascolto cercando di non giudicare il mio sentire e ciò che nel mondo vedo riflesso di me stessa, negli altri. Le chiavi che mi hai dato Gabri, le tengo strette in mano. Il punto di partenza sono io, è quella bimba imbronciata seduta nelle scale, paralizzata nella sua muta chiusura. Ora quella bimba siede nel davanzale della finestra a guardare le stelle, e lì rimarrà sino a quando scoprirà il suo tesoro. Grazie a me, perchè mi sono concessa di incontrarti. E grazie a te, per la meraviglia che sei.
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